sabato 21 luglio 2012

SOS Libia: Sparatoria contro profughi in Libia

Oggi la polizia Libica, nel carcere di Sibrata Mentega Delila (Tripoli), non ha esitato a sparare con proietili, contro profughi affamati che chiedevano cibo, un ragazzo di 18 anni colpito gravemente all'adome ora ricoverato in ospedale, e stato presentato in ospedale come un mercenario di Ghedaffi, invece era solo un giovane richiedente asilo politico Eritreo. Un altro di 19 anni colpito sulla orecchio con una sbarra di ferro, tutto questo perché i richiedenti asilo hanno chiesto cibo e acqua, giá da due giorni non viene dato loro. questa mattina sono state maltratate anche le donne in stato di gravidanza, tidandole addosso delle sedie di ferro, in risposta alle loro urla, quando hanno visto il sangue del giovane colpito da proietile e l'altro che sangunava dalle orecchie colpito dalla sabrar di ferro dai polizioti. Questo gruppo di 350 persone di cui 50 donne, 6 delle quali in stato di gravidanza, una di loro deve partorire tra due settimane circa, ci sono 2 bambini di cui uno di 1 anno e mezzo bisognoso di cure mediche, tutti si trovano nel carcere di Sibrata Mentega Delila (Tripoli). Queste persone sono vittime di militari che abusano del potere che hanno per costringerli a fare digiuno di un mese anche quando non sono di fede islamica, chi si rifiuta viene pichiato brutalmente, come successo oggi.
La libertá religiosa di queste persone viene violata, la dignitá di queste persone calpestata, le autoritá libiche devono fermare queste violenze e tortura quotidiana a cui sono sottoposti questi profughi.

Facciamo appello alle autorità italiane, in virtù dei loro accordi bilaterali con le autorità libiche, chiedano alle autorità libiche di fermare ogni abuso e violenza a danno dei profughi eritrei, per non mettere in pericolo la vita di queste persone, questi richiedenti asilo siano presi in  consegna immediatamente dell'UNHCR di Tripoli. Chiediamo il rispetto della liberta religiosa, di fermare ogni forma di torturra a danno dei richiedenti asilo.
 
Don Mussie Zerai

Nessun commento: