domenica 7 novembre 2010

IMMIGRATI: CEI, TROPPA INTOLLERANZA,CHIESA INSEGNI ACCOGLIENZA E DIALOGO

(ASCA) - Roma, 28 ott - Di fronte al fenomeno dell'immigrazione, ''purtroppo si registrano forme di intolleranza e di conflitto, che talora sfociano anche in manifestazioni violente''. Lo denuncia la Cei, negli 'Orientamenti pastorali' per il decennio 2010-2020, resi pubblici oggi e dedicati alla ''emergenza educativa''. L'arrivo di un gran numero di stranieri nel nostro Paese, per la Cei, ''fa emergere opportunita' e problemi di integrazione, nella scuola come nel mondo del lavoro e nella societa'. Per la Chiesa e per il Paese si tratta senza dubbio di una delle piu' grandi sfide educative''. ''All'accoglienza - sostiene il documento deve seguire la capacita' di gestire la compresenza di culture, credenze ed espressioni religiose diverse''. Di fronte al crescere delle violenze e dell'intolleranza, ''l'opera educativa'' deve ''aiutare a superare paure, pregiudizi e diffidenze, promuovendo la mutua conoscenza, il dialogo e la collaborazione. Particolare attenzione va riservata al numero crescente di minori, nati in Italia, figli di stranieri''. ''L'acquisizione di uno spirito critico e l'apertura al dialogo - scrivono i vescovi -, accompagnati da una maggiore consapevolezza e testimonianza della propria identita' storica, culturale e religiosa, contribuiscono a far crescere personalita' solide, allo stesso tempo disponibili all'accoglienza e capaci di favorire processi di integrazione. La comunita' cristiana educa a riconoscere in ogni straniero una persona dotata di dignita' inviolabile, portatrice di una propria spiritualita' e di un'umanita' fatta di sogni, speranze e progetti. Molti di coloro che giungono da lontano sono fratelli nella stessa fede: come tali la Chiesa li accoglie, condividendo con loro anche l'annuncio e la testimonianza del Vangelo. L'approccio educativo al fenomeno dell'immigrazione puo' essere la chiave che spalanca la porta a un futuro ricco di risorse e spiritualmente fecondo''.

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