mercoledì 17 febbraio 2010

IMMIGRATI: CEI RIBADISCE, NON DELINQUONO PIU' DEGLI ITALIANI

(ASCA) - Roma, 17 feb - In una nota congiunta diffusa oggi, la Commissione episcopale per le migrazioni della Cei (Cemi) e la Fondazione Migrantes, ''ribadiscono'' che ''non esiste alcuna coincidenza tra immigrazione e criminalita', e pertanto e' impropria e falsa ogni criminalizzazione pregiudiziale degli immigrati'', come gia' affermato dal Segretario generale della Cei mons. Mariano Crociata. Le parole del segretario dei vescovi erano state criticate da alcuni giornali. I vescovi citano un capitolo del Dossier Caritas/Migrantes 2009: estrapolando, cioe', le denunce presentate contro autori noti ed equiparando le classi di eta' tra italiani e il numero effettivo degli immigrati si arriva a stabilire ''un uguale tasso di criminalita' tra italiani e stranieri residenti''. Recentemente - si legge nella nota - notizie ''positive vengono dall'area romano-laziale, da dove nel 2007 era partito l'allarme nei confronti dei romeni''. Sulla base dei dati del Ministero dell'Interno, Dipartimento Pubblica Sicurezza, pubblicati nell'Osservatorio Romano sulle Migrazioni, pubblicato congiuntamente alla Camera di Commercio e alla Provincia di Roma, si riscontra che nel 2008 la criminalita' degli stranieri e' diminuita del 7,6% nel Lazio e del 15,3% in Provincia di Roma, nonostante in entrambi i contesti sia intervenuto un aumento della popolazione straniera residente di circa il 15%''.

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