giovedì 25 giugno 2009

Passpartù 35: La dimensione umana delle cose

A cura di Marzia Coronati • 19 Giugno 2009 Xenofoba, nazionalista, intollerante. L’Europa, dopo le elezioni europee del 6 e 7 maggio, riconferma i suoi vecchi adagi: di fronte alla crisi cerca rifugio nelle ideologie estreme. L’Italia, con la vittoria schiacciante della Lega, è uno degli esempi più lampanti. Ma cosa c’è alla base xenofobia? In questa puntata di Passpartù cercheremo di rispondere a questa domanda insieme ai nostri ospiti. In chiusura, Ritmi, la rubrica musicale di Elise Melot, che questa settimana ci porterà in Libano. Quattro seggi al partito anti-islamico olandese, due al partito ultranazionalista rumeno, uno alla formazione della Slovacchia nota per i suoi attacchi contro gli ungheresi, e poi l’Inghilterra, l’Austria, l’Ungheria, e infine l’Italia, con i nove seggi assegnati alla Lega Nord. I risultati delle elezioni al Parlamento Europeo parlano chiaro: la xenofobia è diffusa a macchia d’olio. Ma perchè? Noi lo abbiamo chiesto al giornalista Khaled Chaouki, redattore dell’agenzia di informazione Minareti. “I fattori sono diversi: paura del futuro, necessità di trovare un capro espiatorio, svuotamento dei valori. Ma i risultati” spiega Khaled “attestano anche una debolezza del fronte opposto e una mancanza di risposta da parte delle comunità stesse. Sicuramente le elezioni hanno evidenziato il declino dei modelli storici di accoglienza e integrazione”. Antonio Umberto Riccò è l’autore del romanzo “Biscotti al cardamomo”, edito dalla Alpha Beta edizioni. Il cadavere di un giovane afgano viene rinvenuto del Lago di Garda. Suicidio? Incidente? Assassinio a sfondo xenofobo? La risoluzione del giallo sarà il pretesto per indagare sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia ma soprattutto su come gli italiani si rapportano con gli stranieri. La decisione di iniziare a scrivere questo romanzo, ci ha raccontato l’autore, è venuta sotto la spinta di un fatto di cronaca: nel gennaio del 2008 a Panighina di Bertinoro, in provincia di Forlì, un ragazzo è morto dopo un lungo tragitto intrapreso legandosi sotto un camion spagnolo. Proveniva da Patrasso, aveva viaggiato di nascosto su un traghetto per Ancona, e da lì aveva proseguito il suo viaggio sotto il tir. Le cinghie che assicuravano il giovane probabilmente non erano state ben strette. Il cadavere è stato trovato perchè un motociclista ha notato una striscia rossastra sulla carreggiata. Durante le ricerche per il suo libro, Riccò è venuto a contatto con molte persone che lavorano con i richiedenti asilo in Italia. “Accanto alla realtà xenofoba, esiste un’altra parallela che è fatta dei tanti volti della solidarietà” racconta il professore. “Gente di destra e di sinistra, religiosi confessionali o laici”. Il fil rouge che lega chi è dedito alla cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza sembra essere la caratteristica di dare importanza al lato umano delle cose. L’attenzione all’aspetto umano è una caratteristica che da sempre distingue l’agenzia Habeshia, l’associazione romana fondata da Mussie Zerai che da anni si occupa dell’accoglienza dei richiedenti asilo nella capitale. Oggi Zerai ha curato, insieme al professor Michele Colloca, un libro, “Dall’Etiopia a Roma, lettera alla madre di una migrante in fuga”. Il testo racconta la storia, drammaticamente vera, di due donne, mamma e figlia, che dall’Etiopia tentano il viaggio verso l’Europa. Lungo l’attraversamento del deserto libico la donna più anziana perde la vita, e da quel giorno la figlia inizia una corrispondenza con la madre morta che non cesserà neanche una volta arrivata a Roma. Il diario è stato tradotto da Mussie Zerai e edito da Terre di Mezzo. “Con questo libro vogliamo dimostrare che dietro ogni persona c’è una storia, e spesso la storia di un richiedente asilo è drammatica” ha detto Zerai ai nostri microfoni. Ospiti della puntata: Khaled Chaouki, Antonio Umberto Riccò, Mussie Zerai Il brano proposto da Ritmi è di Rabih Abdou Khalil, tratto dall’album “Aljadida” in redazione: Elise Melot Passpartù è un programma a cura di Marzia Coronati

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