martedì 2 ottobre 2007

Comunicato Stampa 20 settembre 2007

Roma 20 settembre 2007 COMUNICATO STAMPA Le Associazioni di Eritrei: Chiedono libertà per politici, religiosi, giornalisti, studenti attualmente nei carceri segrete in eritrea, e il rispetto dei diritti Civili e Umani in Eritrea. E la soluzione finale del conflitto con l’Etiopia. Il Coordinamento Italiano per la Pace, la Democrazia e la Giustizia in Eritrea, ha coordinato la manifestazione del 18 settembre 2007 per richiamare l’attenzione di tutta la comunità internazionale sulla situazione interna del nostro paese e alle violazioni dei diritti Umani e Civili dei nostri concittadini in Eritrea. Abusi perpetrati e motivati dal governo eritreo a causa dell’irrisolto conflitto con l’Etiopia, un movente per non avviare il processo di democratizzazione del paese. Abbiamo manifestato per chiedere la Liberazione delle persone scomparse in Eritrea in completo isolamento in carceri segrete che sono migliaia: intere famiglie colpevoli solo di aver espresso opinioni. L’intero paese è diventato una grande, unica prigione. Vedi: rapporto Eritrea 2006 – Amnesty International www.amnesty.it Abbiamo chiesto e chiediamo alla Comunità Internazionale che facciano rispettare la risoluzione dell’ Aprile 2002, che ha deciso il confine dei due paesi in lotta. Facciamo anche presente, la situazione di migliaia di cittadini eritrei richiedenti asilo politico e rifugiati politici, riconosciuti dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, attualmente nei carceri Sudanesi o Libici, come quello di Misratah, 250 km a est di Tripoli, più di 600 eritrei di cui 60 bambini al di sotto di 12 anni fino ad alcuni che stanno per nascere. Preoccupante lo stato di salute dei detenuti, la diffusione delle malattie polmonari come tbc, oltre a scabbia e dermatiti, attacchi di asmatici, problemi intestinali, e gastriti. E intanto l’Acnur si prepara a giocare l’ultima carta. Si sono recati in Libia una commissione di funzionari Acnur dall’ufficio regionale di Beirut, in Libano, per intervistare i detenuti di Misratah e coordinare gli sforzi per accogliere i rifugiati in paesi europei e americani, con programmi di resettlment, con particolare attenzione alle donne e bambini. L’Alto commissariato starebbe facendo pressioni anche sul Ministero degli interni italiano. Il Ministro Giuliano Amato, sembra disponibile ad accogliere una cinquantina di persone, riteniamo questa cifra cosi irrisoria solo come un primo passo verso una maggiore disponibilità a concedere visti di ingresso per motivi di richiesta di asilo politico, perché pensiamo che questo metodo debba far parte alla lotta all’immigrazione clandestina. Serve un ingresso legale e protetto per richiedenti asilo politico, in assenza di ciò si vedono costretti ad affidarsi ai trafficanti di carne umana, con tutto quello che ne consegue. Tutti i partecipanti alla manifestazione sono confluiti alle ore 8,30 a Piazza della Repubblica, per poi spostarsi per un sit-in davanti all’ambasciata dell’Eritrea, in via Buon Compagno,16 dove abbiamo chiesto a gran voce, con diversi slogan la liberazione di tutti prigionieri politici, giornalisti, obiettori di coscienza, tutti detenuti per motivi religiosi. Stato chiesto all’Ambasciata Eritrea tramite la polizia di ricevere una delegazione dei manifestanti, ma l’ambasciata ha dato risposta che riceve solo una persona che consegna il documento preparato dai manifestanti. La consegna del documento stato effettuato in modo indecoroso per un’ambasciata, dato che l’ambasciata non ha voluto ricevere una delegazione motivandolo con una semplice "Non siamo preparati per ricevervi". Successivamente la manifestazione si e spostata alle ore 16.00 davanti al Parlamento Italiano dove una delegazione stata ricevuta accompagnati da due parlamentari, On. Mersedes Friaz e On. Sabina Siniscalco, hanno consegnato una lettera per il Presidente della Camera On. Bertinotti. Ci hanno assicurato che la nostra lettera sarebbe recapitata anche alle due commissioni parlamentari, quella commissioni esteri e interni. A breve ci sarà un interrogazione parlamentare su tutta la vicenda eritrea e eritrei in Sudan, Libia e in Italia. Le associazioni di eritrei chiedono il sostegno e collaborazione di tutti per destare l’attenzione dell’opinione pubblica e istituzionale a questo dramma che sta vivendo il popolo Eritreo in patria e in diaspora. Per tanto invitiamo tutti gli organi di stampa a dare voce a questa iniziativa delle comunità di Eritrei in Italia, che chiedono al governo Italiano a farsi carico di questo dramma nelle sedi UE, ONU. Anno aderito alla Manifestazione: A.H.C.S Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo (Roma) A.H.E.I Associazione Hadinet Eritrawyan in Italia (Roma) ASPER Associazione per la tutela dei diritti umani del popolo Eritreo (Napoli) MOSSOB Comitato Italiano per un’Eritrea democratica (Milano) C.C.D.E.I. Coordinamento Democratici Eritrei in Italia (Milano) A.I.E.I. Associazione Immigrati Eritrei in Italia (Milano) A.S.D.G Associazione di Solidarietà per la Giustizia e la Democrazia in Eritrea (Milano) P.D.E. Associazione per il Partito Democratico Eritreo in Italia (organizzazione politica dell’opposizione eritrea in diaspora) E.P.M. Eritrean People Movement (organizzazione politica dell’opposizione eritrea in diaspora) ALLEANZA EVANGELICA ITALIANA (Roma) PORTE APERTE (Isola della Scala-Verona) SOLIDARITY INTERNATIONAL (Catania) ICN-News (Catania) AMNESTY INTERNATIONAL – Coordinamento Africa Orientale (Sezione Italiana) RETE LILLIPUT (Nodo di Napoli) Per ulteriori informazioni: UFFICIO STAMPA A.H.C.S & A.H.E.I Tel. 3384424202 E-mail: agenzia_habeshia@yahoo.it http://habeshia.bolgspot.com/

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